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Oceano Matrimoniale

by Ferdinando Primo

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1.
Ultima Morta 03:26
Amico mio, ho prenotato un tavolo Perché hai mandato al diavolo Tutta la stima mia E maledetta sia la tua paura stupida Quella corazza placida È solo una bugia Muore lentamente chi continua a mandare giù Ora lentamente lo capisco ma non ci sei più Sei solo l'ultima morta Sei solo l'ultima porta Che mi si chiude in faccia E non posso farci niente Sei solo l'ultima morta Sei solo l'ultima porta E mi si legge in faccia Che il vuoto tuo si sente Fegato mio, questa è l'ennesima volta Che tardi con la risposta Adesso è finita e basta, Non so che farmene di questa rabbia Muore lentamente chi continua a mandare giù Ora lentamente lo capisco ma non ci sei più Sei solo l'ultima morta Sei solo l'ultima porta Che mi si chiude in faccia E non posso farci niente Sei solo l'ultima morta Sei solo l'ultima porta E mi si legge in faccia Che il vuoto tuo si sente Ma questa è l'ultima volta, 'ché il cuore mio non regge
2.
Oslo 02:55
T’ho armato abbastanza Almeno da restare in piedi per un altro po’ E questa è la ricompensa Prendi tutto, torna a vivere in Francia e ti ricorderò Se guardi bene la guancia vedrai tutta la fiducia rimasta andare a terra Ho slogato le caviglie dei passanti Per stare da solo con te Nelle strade norvegesi A ritrovarci Oslo era un altro tentativo d’abbracciarti Ma col freddo ti si son gelati gli arti T’ho regalato una stanza piena di chiara sintomatica assenza di stabilità T’ho riscaldato la pancia: non ci si lascia mai tremare da soli in una grande città E se mi porgi la guancia, vedrai tutta l’amicizia rimasta nelle braccia Ho slogato le caviglie dei passanti Per stare da solo con te Nelle strade norvegesi A ritrovarci Oslo era un altro tentativo d’abbracciarti Ma col freddo ti si son gelati gli arti Ma col freddo hai preferito congedarti
3.
Oceano matrimoniale di lenzuola blu cobalto E quello che ti sembra un uomo è solo un continente deserto Già vedo i barbari sfidare i mari Vedo il mio letto già pieno di squali Ma questa non è terra per i vacanzieri E l’ultimo abitante se n’è andato ieri Ma c’era un porto fatto a forma di mani Dove c’era una nave fatta a forma di te Girano i dischi d’autori brasiliani Che suonavo sul letto e tu cantavi con me E provi a chiedermi se ti voglio rivedere Corrono treni statali sulla tratta Bologna - Dietro le tue spalle Condomini affacciati a fumare che mi vedono sfrecciare verso Gerusalemme Nello zaino ho portato solo tutti i miei nei, In prestito i vestiti tuoi Solo per far finta ci sia ancora un noi Puoi far finta con me ma solo se lo vuoi Ma c’era un porto fatto a forma di mani Dove c’era una nave fatta a forma di te Girano i dischi d’autori brasiliani Che suonavo sul letto e tu cantavi con me E provi a chiedermi se ti voglio rivedere
4.
Santa Pazienza è il volto di mia madre seduta al tavolo osservandomi appassire in un deserto che io stesso mi sono fatto finanziare Santa Pazienza, mi hai permesso di abitare in delle stanze in cui per anni mi son visto ammutolire mi sono visto tramortire dallo scarto tra i miei sogni e l’università statale Ma non è tardi per saltare nel buio e lavorare e non arrendermi Ma non è tardi per sperare che un giorno mi potrò specchiare e non offendermi Santa Pazienza: gli occhi di nonna su mio padre quando non salì sul treno e non diventò un Generale perché voleva diventare redattore in un giornale Ma non è tardi per saltare nel buio e lavorare e non arrendermi Santa Pazienza non gridare, non sapevo dove andare, non offenderti Santa Pazienza non gridare, non sapevo dove andare, non offenderti
5.
Crono 02:48
Crono, tempo fa avrei potuto avere un cuore indomito ma serve dignità e la mia l’hai divorata subito Hai regalato un cuore di coniglio a questo figlio immobile sotto la suola della patria potestà Crono alla mia età mi fa paura rimanere in bilico tra la tua volontà e la scoperta del libero arbitrio Ma la tua voce non fa più tremare tanto quanto immaginare strade prese senza la mia volontà La bocca tua mi mastica e sento parole tue ricordarmi che son plastica che spezzerai in due È una buona educazione, la mortificazione?
6.
Oslo (demo) 03:10
7.

credits

released August 1, 2019

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about

Ferdinando Primo Berlin, Germany

Re dei Buoni. Classe 1996, mancino e Ciociaro.

Inizia a suonare l’ukulele perché più facile da imparare rispetto alla chitarra, che gli viene tuttavia regalata dagli amici il giorno del suo ventesimo compleanno. Una volta diventato relativamente fluido nel giro di do inizia a professarsi cantautore.

Cresciuto ascoltando Madonna, non si sa ancora come sia arrivato al cantautorato italiano.
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